lunedì, novembre 05, 2007

vivere o morire. solidarieta' e speranza.

di Marco Baldassari

Questa mattina Gianni Giliberti era radioso, pieno di vita e di entusiasmo. Come promesso a Maurizio Costanzo, l'Assessore Tricarico al comune di Torino dopo una convulsa riunione della commissione emergenza abitativa, lo ha ricevuto nel suo ufficio, mettendogli a disposizione un minialloggio dove e' stato accompagnato dall'inviato della redazione del MCS.

Soltanto pochi giorni fa, il 23 ottobre aveva meditato il suicidio, sentendosi perso. Grazie all'articolo su Repubblica di Niccolo' Zancan l'episodio - trascurato da quasi tutti i media - ha potuto prendere una dimensione umana, bucando il muro di indifferenza che Gianni si e' trovato da solo a dover fronteggiare.

"Non ho più soldi né lavoro posso solo rubare o morire" - cronaca - Repubblica.it

Invitato da Maurizio Costanzo, Gianni Giliberti ha potuto rendersi conto della vera solidarieta' umana, che si attiva sempre quando le situazioni sono rese note al pubblico. Nello spazio di un fine settimana, ha anche trovato un posto di lavoro come autotrasportatore, accolto con calore dal titolare che lo ha fatto sentire come in famiglia. Una signora di Guidonia si e' anche offerta di pagare il canone di affitto dell'alloggio messo a disposizione dall'Assessore Tricarico. Casa e lavoro, per ricominciare a vivere.

Il primo pensiero di Gianni e' andato a sua figlia, che ha 18 anni e non puo' comprendere la disperazione in cui era crollato. "Spero che possa perdonarmi, per quel gesto che non ha scusanti e di cui mi vergogno." La vita puo' sembrare impossibile quando ci si sente soli e non si sa piu' a chi potersi rivolgere per avere una risposta immediata, quella solidarieta' umana che riscalda il cuore e dona speranza.

"Non conoscevo nessuno che mi potesse aiutare, non ero al corrente delle associazioni e di altri come me nella stessa situazione." Dunque e' stata soprattutto la solitudine e la disperazione che hanno portato Gianni a questo gesto. Quel senso di abbandono che puo' essere letale quando non si hanno piu' risorse proprie. Per questo le persone e le relazioni sono cosi' importanti, insostituibili.

Questa mattina Gianni era pieno di energie, un altro uomo rispetto a pochi giorni fa.
"Voglio restituire quello che mi e' stato dato, voglio aiutare chi come me si trova in difficolta." Una promessa di impegno che ha fatto prima di entrare in auto per raggiungere la sua nuova casa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

In realtà il "buon" assessore non solo gli ha assegnato una topaia invivibile ma non si è neanche adoperato per la restituzione dei 600 euro che erano stati anticipati da un benefattore in conto affitto una volta che Gianni ha realizzato che quello non era il dolce frutto di una "convulsa riunione della commissione emergenza abitativa" ma un'autentica PORCHERIA.
Potete gentilmente diffondere questa notizia.
Firmato un benefattore che da 3 mesi si prende cura di Gianni.

Unknown ha detto...

Come sta ora Gianni?

lavora? Sta bene?