Violenza delle donne, a Roma in centomila
Non c'è dubbio che sia cominciata sbagliata questa manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne.
fischi alle deputate di Forza Italia Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo; "Fuori i fascisti da questo corteo"; "La violenza sulle donne non si strumentalizza, sei una fascista non sei una donna"
spintoni e calci a un fotografo e a un giornalista con l'unico torto di essere maschi;
"L'assassino non bussa, ha le chiavi di casa" è scritto su uno degli striscioni a metà del corteo.
(a togliere le chiavi all'assassino ci pensa il giudice nella separazione cautelativa, assamai)
Dacia Mariani, ad esempio - anima del movimento femminista negli anni settanta
"Sono commossa, era dagli anni Settanta che non si vedeva una manifestazione così".
(ma c'erano anche le molotov e le P38?)
"Questa violenza verbale va solo contro le donne" taglia corto Giovanna Melandri.
"La contestazione di qualcuno va a discapito di tutte" rincara la dose Livia Turco.
Più morbida la Pollastrini: "Cerchiamo il lato positivo: tante, tantissime donne per dire basta alla violenza". Il problema è che a fine serata della giornata si parla più per le polemiche che per i contenuti.
Il fatto è che la manifestazione, organizzata molto in sordina, quasi ignorata fino a due-tre giorni fa, è stata messa in piedi da un gruppo di collettivi femministi tra cui Amatrix, Libellule, Feramenta, Associazione femminista via dei Volsci, a cui sicuramente non fa difetto la rabbia e le idee chiare.
"non vogliamo cappelli politici anche perché delle scelte di questa politica non condividiamo quasi nulla. E non vogliamo uomini, abbiamo fatto una scelta sessista e separatista perché in questo modo si capisca che il problema in Italia è di tipo culturale e serve scardinare la società di tipo patriarcale...".
"La violenza degli uomini contro le donne comincia in famiglia e non ha confini"
(la violenza delle donne contro gli uomini comincia nei collettivi e finisce nei cortei e nei tribunali)
"Fiducia nello stato non ne abbiamo / l'autodifesa è nostra e non la deleghiamo".
Monica Pepe, la più gettonata tra le organizzatrici: "Un episodio come quello della morte di Giovanna Reggiani è stato strumentalizzato per dare vita a un pacchetto sicurezza xenofobo e razzista".
(ovvero? solo la violenza di maschi italiani contro donne va condannata? quella di donne e delinquenti no?)
Una dura nota in merito alle contestazioni è arrivata dalla direzione del tg de La7, costretta a interrompere la diretta. «Vedere giornalisti messi in condizione di non svolgere il proprio lavoro, dover interrompere la trasmissione in diretta in nome di un malinteso veterofemminismo, fa soltanto cadere le braccia», si legge in una nota, che esprime «piena e convinta solidarietà a Giulia Buongiorno, Mara Carfagna, Giovanna Melandri, Alessandra Mussolini, Barbara Pollastrini, Stefania Prestigiacomo, Livia Turco»
Il commento di una donna che ha partecipato
domenica, novembre 25, 2007
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3 commenti:
Ho scritto anch'io sul mio blog sull'argomento, dove ovviamente non risparmio tutto il mio biasimo e il mio disprezzo. Eccoti il link, se ti va leggi:
http://sauraplesio.blogspot.com/2007/11/legnate-legnate-le-menadi-son-tornate.html
Abbiamo fatto una scelta sessista, dicono. La faccio anch'io; le schifo pubblicamente. NON CI STO ad essere equiparato ad ogni figlio di puttana porcomaniaco che stupra, violenta e uccide le donne solo perchè sono nato maschio. E sicuramente queste donne saranno pronte a dichiarare gli omicidi di uomini come 'atti dovuti'... Mi fanno solo che pena.
Mi fanno pensare seriamente sulla decisione di avere contatti di qualsiasi tipo con una donna.
Perchè non possiamo essere semplicemente persone, dimenticare le violenze e le vendette e vivere felici tutti assieme?
La vendetta e' una brutta bestia, perche' rende infinito il conflitto. La faida e' nella natura umana. Solo il perdono e l'azione positiva puo' superare la violenza e la vendetta.
Purtroppo molte ideologie del novecento si sono fondate su pensieri di odio contro un nemico.
Gli ebrei, i maschi...
Sappiamo gia' come va a finire.
Per fortuna sono poche le donne femministe, ma dobbiamo veramente mettere uno stop a questi movimenti rivoluzionari e totalitari.
Non e' il genere maschile causa della violenza e sarebbe ora che uomini e donne si risvegliassero dal controllo mentale del femminismo.
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