martedì, maggio 15, 2007

Il Santo Padre, e il padre. lo spirito della famiglia.

nei giorni scorsi, dal Brasile, sono arrivate parole autorevolissime di Benedetto XVI: da quelle - durissime - di condanna ai narcotrafficanti, a quelle affascinanti sull'Eros e la libertà rivolte ai giovani.

Alla conferenza generale dell'episcopato latinoamericano è intervenuto anche sul tema della famiglia, e specificatamente sul padre:

«Il padre, da parte sua, ha il dovere di essere veramente padre che esercita la sua indispensabile responsabilità e collaborazione nell'educazione dei loro figli.

I figli, per la loro crescita integrale, hanno il diritto di potere contare sul padre e la madre, che badino a loro e li accompagnino verso la pienezza della loro vita.


È necessaria, dunque, una pastorale familiare intensa e vigorosa.

È indispensabile anche promuovere politiche familiari autentiche che rispondano ai diritti della famiglia come soggetto sociale imprescindibile.

La famiglia fa parte del bene dei popoli e dell'umanità intera».




La famiglia è popolare ma tre cose saprà fare?
GIOVANNA ZINCONE

come se la cava la famiglia italiana nel fare il proprio banale mestiere? In teoria bene: è super popolare. Gli italiani la piazzano in cima alle priorità, prima dell’amore, del lavoro e dell’amicizia. In pratica la super popolare potrebbe fare decisamente meglio.

Partiamo da tre compiti base: generare figli, darsi reciproco aiuto, trasmettere valori civili o almeno socialmente utili. Le famiglie italiane fanno pochi figli; il leggerissimo recente aumento della fertilità è dovuto alla presenza di stranieri. Non solo, l’Italia riesce a dare insieme pessimi risultati sia nel fare figli che nell’occupazione femminile. A conferma del fatto che non sono i Paesi dove le donne lavorano quelli dove si fanno meno figli, ma proprio il contrario. Così ad esempio, Paesi scandinavi, Gran Bretagna e Francia coniugano alti tassi di occupazione femminile e di fertilità.

Sono i nonni, le nonne in particolare, che dedicano tempo ed energie ad accudire i bambini. Questo tipo di solidarietà familiare è peraltro necessaria. Le donne italiane citano, infatti, come principale ragione per non fare figli la scarsità di reddito e i pochi aiuti nella cura. Quindi la famiglia è solidale anche per supplenza, perché i sostegni pubblici in denaro e in servizi sono carenti. La questione riguarda non solo i bambini, ma anche gli anziani: a volte le potenziali madri sono costrette a scegliere se curare la suocera o fare un altro figlio. In conclusione, a parte una certa latitanza nelle faccende domestiche dei mariti, la solidarietà familiare in Italia c’è

Si trasforma con eccessiva facilità in connivenza. Le cronache ci raccontano di insegnati e allenatori malmenati da genitori inferociti per gli scarsi successi dei bimbi. Casi estremi, ma inquietanti, perché si collocano in un quadro in cui valori socialmente utili, come il merito e la fiducia negli altri, trovano poco spazio negli insegnamenti dei genitori. Inoltre, l’orizzonte della solidarietà delle famiglie italiane è ravvicinato. Se ci confrontiamo con altri Paesi europei, notiamo che i principali valori che le nostre famiglie trasmettono riguardano l’attaccamento alla famiglia stessa, l’importanza del risparmio: valori privati giusti, ma angusti. La dimensione civile è assente, mentre sarebbe cruciale.


violentate 2 tredicenni
in manette due ragazzini di 15 anni

http://claudiorise.blogsome.com/2007/05/11/il-nuovo-odio/

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