domenica, luglio 16, 2006

avvocato spara sui carabinieri

Sara' il caldo, sara' che l'Italia ha ormai la testa nel pallone, ma certe notizie che passano sui giornali l'estate sono a meta' tra l'esilarante e il tragico, nello stile grottesco di un mondo rovesciato. Questa e' bella: un avvocato denuncia un carabiniere per avere fatto il suo dovere e diffama l'arma a mezzo stampa. Non contento, descrive al giornale una situazione che denota un suo probabile coinvolgimento in un mobbing genitoriale, ovvero l'aver indotto un suo cliente a violare la legge. La sintesi del titolo del giornale, poi, "Carabiniere lo aiuta a rapire il figlio" e' praticamente un procurato allarme. Mah!

Leggiamo la notizia: "Sarebbe potuta essere una delle tante storie di bimbi contesi... ma c'e' un particolare che se provato getterebbe una luce sinistra sull'intera vicenda." E su questo credo che non vi possano essere dubbi, anche se in direzione completamente opposta a quella immaginata dall'inconsapevole redattore de La Stampa.

"Stefano sarebbe stato rapito dal padre con l'aiuto di un carabiniere."

Uhm, un padre che rapisce il figlio? Ma a chi se lui e' il padre??

"Tramite l'avvocato Carmelo Sorace, Patrizia F. e la figlia Manuela L. hanno denunciato alla magistratura un episodio che ha dell'incredibile. Da circa un anno Manuela stava cercando di ottenere la separazione dal marito."

Effettivamente e' incredibile: di solito ci vanno cinque minuti a uscire di casa per non farvi piu' ritorno... diciamo una settimana per preparare i bagagli, forse un sei mesi per fare le carte con l'avvocato.

"La scorsa settimana era finalmente riuscita a depositare in Tribunale il ricorso di separazione. Da mesi inoltre se ne era andata di casa e viveva con il piccolo Stefano a casa della madre."

Ah ecco, volevo ben dire: era separata di fatto da mesi. Tanto l'abbandono del tetto coniugale e' depenalizzato e chi ci pensa piu' ad attendere l'udienza presidenziale che autorizza i coniugi a vivere separati. Ovviamente, come da manuale, anche il figlio era stato suo malgrado portato a vivere nella nuova dimora della madre, con buona pace della necessita' di tutelare il bene del minore, avendo cura che possa rimanere nella casa dove e' sempre vissuto anche quando i genitori si separano e la famiglia si sfascia. Ma sono attenzioni di un mondo di altri tempi.
Del resto la casa di un bambino e' ovunque viva un suo genitore.

"Mercoledi' scorso il padre del bambino si presenta a casa della suocera, accompagnato da un militare dell'arma, che raccoglieva le generalita' della donna e chiedeva di vedere il minore. A quel punto il padre del bambino ha preso Stefano per mano e l'ha fatto salire in macchina."

Ohiboh! E dove l'avra' portato? Povero bimbo, in qualche remota grotta dell'Aspromonte?
Ma va! Ma dove vuoi che lo potesse portare? Lo ha riportato a casa sua. Strano come rapimento vero? Qui l'articolo comincia a perdere il pathos della tragedia per assumere i toni della commedia all'italiana nello stile del miglior Peppino De Filippo, per non nominare invano Toto'.

"Poche ore dopo Manuela si e' precipitata con la madre sotto casa del marito [cioe' a casa della famiglia e del figlio] e ha fatto intervenire una volante del 113. Nonostante l'intervento della Polizia, il padre si e' rifiutato di restituire il figlio alla madre."

Ora vien da chiedersi, per quale motivo il padre si era dovuto recare con un carabiniere a casa della suocera per vedere suo figlio e per riportarlo a casa sua? Visto che da diversi mesi la moglie era tornata a casa da sua madre, viene il sospetto che probabilmente il padre potesse avere qualche difficolta' nel vedere suo figlio, altrimenti lo avrebbe potuto portare a casa sua in ogni momento, senza ausilio della forza pubblica. Viene anche il sospetto che il giornalista non sia molto edotto in diritto di famiglia, essendo obbligo dei coniugi sopratutto quando hanno figli, vivere congiuntamente sotto lo stesso tetto assieme alla prole. Se la madre si era allontanata dal tetto coniugale gia' da mesi, negando al figlio la possibilita' di fare ritorno a casa propria, sarebbe un eccesso di fiducia, per non dire un atto di palese irresponsabilita' quello di lasciare il figlio ancora nelle mani della madre, prima di un pronunciamento del giudice.

Esiste infatti una legge dello stato - che i carabinieri hanno il dovere di far osservare - che recita testualmente:

Anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.

Quindi la madre, non aveva nessun diritto di portare il figlio con se a vivere a casa della suocera prima della disposizione del presidente del tribunale che autorizzi i coniugi a vivere separati. In ogni caso, anche fosse gia' stata autorizzata, avrebbe dovuto consentire al figlio di vivere in modo equilibrato con entrambi i genitori, mentre evidentemente e' stato necessario l'intervento della forza pubblica per consentire al figlio di fare ritorno a casa sua.

In effetti, con la vecchia legge, questa era un'usanza molto praticata dagli avvocati per impedire l'accesso ai figli in modo che, presentando all'udienza presidenziale una situazione di fatto gestita dalla madre, il giudice potesse disporre l'affido esclusivo alla madre plenipotenziaria con minimi orari di visita al padre, cosi' come venivano "concessi" dalla madre.

Era infatti consuetudine che gli avvocati consigliassero di non far vedere troppo i figli al padre, perche' il giudice sarebbe stato piu' incline a dare un affido esclusivo con periodo di visita minimo quanto piu' restia fosse stata la madre a consentire la frequentazione dei figli. La deriva di questo stato di fatto ha creato non pochi problemi di mobbing genitoriale, con figli che venivano praticamente condizionati a fare a meno del padre, per arrivare a odiarlo nei casi piu' gravi.
Diffondendosi nell'opinone pubblica, era frequente consuetudine sentire di madri che se ne andavano di casa con i figli: "ci separiamo e me ne vado, e i figli non li vedi piu' altrimenti che separazione sarebbe?"

Ben sappiamo quanta gente sia morta di dolore per questa situazione che certo non e' quella piu' serena per i figli. Ben sappiamo che queste situazioni - che prevedevano l'affido esclusivo - erano causa di inasprimenti di conflitti, di padri che non riuscivano piu' a vedere i figli e nei casi estremi anche causa di 100 morti ogni anno.

Finalmente questa nuova legge smaschera apertamente il mobbing genitoriale. Infatti, leggendo tra le righe si puo' osservare una sottile incongruenza:

"Da circa un anno Manuela stava provando ad ottenere la separazione [consensuale] dal marito... da mesi se ne era andata di casa e viveva a casa della madre con il piccolo Stefano... vista l'impossibilita' di raggiungere un accordo la settimana scorsa era finalmente riuscita a presentare il ricorso per la separazione [giudiziale]."

Dunque lei se ne era andata via di casa senza accordi e anzi l'avvocato stava ancora "cercando un accordo" ma nel frattempo impediva al figlio di vivere con il padre. Viene da chiedersi chi ha fatto la "sottrazione di minore"? In effetti mercoledi' della scorsa settimana il padre si presenta con un carabiniere che chiede le generalita' e chiede di vedere il minore. Sempre la scorsa settimana il legale deposita una istanza di separazione, dopo mesi che la madre si era di fatto allontanata da casa senza alcuna autorizzazione, trattenendo il minore. Il carabiniere ha rilevato la situazione e reso edotta la madre delle leggi vigenti, secondo le quali lei non aveva autorizzazione a vivere fuori casa e men che meno a trattenere il figlio. Il padre ha preso per mano suo figlio e lo ha riportato a casa. Dove sta la violazione di legge?

Leggiamo qualche definizione: 605 Sequestro di persona

Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni. La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso:
1) in danno di un ascendente, di un discendente (c.p.540;) o del coniuge;
2) da un pubblico ufficiale (c.p.357), con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni

"Questa e' la versione delle due donne che ieri mattina hanno presentato una querela per sottrazione di minore e abuso d'ufficio tramite l'avvocato Carmelo Sorace."

Sarebbe la prima volta che un reo e il suo avvocato si autodenunciano con un esposto!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

COMUNICATO STAMPA

dal quotidiano La Stampa di sabato 15 luglio
Si è fatto consegnare il bambino dalla moglie dalla quale si sta separando
"CARABINIERE LO AIUTA A RAPIRE IL FIGLIO"???

No, lo aiuta a ripristinare la legalità !!!

Lettera aperta al Direttore del quotidiano La Stampa Dott. Giulio Anselmi.

Da sempre stimiamo la vostra professionalità ed equidistanza nelle
cronistorie riguardanti bambini figli di genitori separandi/ti.
Non possiamo non rilevare però, nell'articolo a firma di Giorgio Ballario
pubblicato sabato 15 luglio c.a., oltre ad una caduta di stile per la
palese posizione partigiana anche una sorprendente ignoranza delle vigenti
norme in materia di esercizio della potestà genitoriale.
L'articolo titola pomposamente: "Carabiniere lo aiuta a rapire il figlio",
ma alla luce di quanto raccontato riteniamo opportuno evidenziare che:
in assenza di un provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria che
autorizzi i coniugi a vivere separati, questi sono tenuti al rispetto dei
doveri e delle responsabilità genitoriali che le norme vigenti comportano in
costanza di convivenza;
a.. in assenza di un provvedimento limitativo emesso dall'autorità
giudiziaria entrambi i genitori esercitano la potestà genitoriale; il padre
in questione pertanto aveva il diritto/dovere di continuare ad espletare le
proprie responsabilità nei confronti del figlio minore
b.. in base alle vigenti norme la madre non aveva alcun diritto di
allontanarsi dalla casa coniugale insieme al figlio sottraendolo alla
legittima potestà ed alle responsabilità paterne, e costringendolo a vivere
altrove; potrebbero pertanto delinearsi i reati di mancata assistenza
familiare ex art. 570 c.p., e di sequestro di minore ex art. 605 c.p.
c.. è legittimo, oltreché atto di responsabilità, per il genitore
esercente la potestà genitoriale (in questo caso il padre) adoperarsi per il
rientro del minore nell'ambiente abituale di residenza e socializzazione da
cui era stato indebitamente allontanato - ovvero la casa coniugale - fino a
diversa statuizione dell'autorità giudiziaria;
d.. l'intervento della pubblica autorità si rende indispensabile laddove
il padre - come sembra - abbia incontrato ostacoli nell'esercizio delle sue
responsabilità; il carabiniere, dopo aver verificato e registrato
l'identità, ha fatto il suo dovere rammentando alla madre le vigente
normative.
e.. il rapimento di un minore è un reato gravissimo, perseguibile
d'ufficio. Non esiste traccia di tale reato nel caso citato. Ci rendiamo
pertanto disponibili ad offrire il nostro supporto qualora il carabiniere ed
il padre in questione ritengano opportuno presentare querela per il reato
di diffamazione a mezzo stampa;
f.. auspichiamo che in sede di separazione legale venga applicata la norma
recentemente novellata circa il diritto della prole alla Bigenitorialità
(affido condiviso) di cui la scrivente associazione è promotrice, che
contempla tra l'altro sanzioni per i comportamenti quali quelli posti in
essere dalla madre nel caso in questione;
Ci pregiamo quindi chiedere alla Redazione opportuna rettifica, ovvero la
pubblicazione integrale di quanto sopra quale diritto di replica, restando a
disposizione per qualsivoglia chiarimento.
Esprimiamo altresì all'Arma dei Carabinieri il nostro più vivo apprezzamento
per l'opera svolta.

Vincenzo Spavone.
Presidente GESEF - Genitori Separati dai Figli
Roma, 16 lugio 2006

Unknown ha detto...

http://64.233.183.104/search?q=cache:cjd9jD5axcYJ:www.ordineavvocatitorino.it/gdp/allegati/aula_A_2006-13-02.pdf+carmelo+sorace+avvocato&hl=en&ct=clnk&cd=1

Ufficio del Giudice di Pace di Torino
Elenco Iscrizioni del giorno 13/02/2006 - TUTTI I PROCEDIMENTI esclusi i Decreti Ingiuntivi

5218/06
13/02/2006
Ordinario
Si
Franco Carmelo
6
2
D14 bis
21/02/2006
10.00
Att
Carrozzeria T.M. Snc
avv. Sorace Carmelo
Con
Dossetti Diego

.... :)

Anonimo ha detto...

Non posso che appoggiare, in questo caso qui riportato, il Padre che ha compiuto un atto di responsabilità nei confronti della sua Creatura.
E' ora di considerare i fatti per quello che sono, non per quello che si vuole far credere siano.
Alcuni avvocati dovrebbero essere più coerenti alla loro "Etica professionale", per non "vestirsi" da venali mercenari.
I politici indossino gli abiti che a loro competono: di aiutare, con leggi eque, i cittadini bisognosi.
I magistrati eseguano solertemente le loro funzioni, informandosi BENE di ciò che stanno per giudicare.
Ed i CITTADINI siano onesti con loro stessi e con il loro Prossimo, e ... non si facciano illudere dalle notizie superficiali di certi giornalisti pagliacci e di molte trasmissioni di vuota televisione ...
I Valori della VITA non sono morti, come tanti illusi ci vogliono far credere!
Io (separato COSTRETTO da una relazione extra-matrimoniale della mia consorte) sto subendo, ormai da anni, una tremenda guerra da mia moglie, dalla sua avvocatessa e mettiamoci, anche, la responsabilità della giudicessa (che non ha letto bene a fondo gli atti della separazione chiesta da mia moglie). Guerra che mi ha distrutto quasi totalmente, ma che come prima vittima, però, ha fatto MIA FIGLIA "SHANA".
Ella, ora di sei anni, più di una volta mi ha chiesto se le trovavo una nuova mamma ...