Adnkronos - Ign - Famiglia, matrimoni più instabili e in diminuzione
Firenze, 24 mag. - (Adnkronos) - Matrimoni sempre più instabili e in diminuzione nel nostro Paese. Un Paese con un basso tasso di fertilità e quindi con famiglie sempre più 'piccole'. E' la fotografia della famiglia italiana quale emerge dal dossier statistico consegnato ai partecipanti della prima Conferenza nazionale sulla famiglia che ha preso il via questa mattina a Firenze.
Il numero dei matrimoni, rileva il rapporto, è in diminuzione dal 1972 anno in cui si sono registrati poco meno di 419.000 unioni contro le 250.979 rilevate nel 2005. E' poi cresciuta sia l'età al primo matrimonio delle donne, che decidono di convolare a nozze intorno ai 30 anni che degli uomini, che dicono 'sì' a 32, 4 anni in più dell'età media dei loro genitori. E' invece in aumento la quota dei matrimoni successivi al primo che si è attestata sul 12,2%, rispetto all'8,3% del '95, mentre quella dei matrimoni religiosi è in diminuzione (nel '95 era l'80% contro il 67,6%).
Aumenta, di contro l'instabilità matrimoniale. Sono infatti in crescita separazioni e divorzi. In base al rapporto, le separazioni legali nel 2004 sono state 83.179 contro le 52.323 del 1995, mentre i divorzi, sempre nel 2004 sono stati 45.097 contro i 27.038 del '95. L'età alla separazione per gli uomini è di 43 anni contro i 40 delle donne mentre l'età al divorzio è rispettivamente di 45 e 41. Il tasso di separazione è pari a 283 separazioni ogni 100.000 coniugati. I minori coinvolti nelle separazioni sono stati 64.292 nel 2004 e, l'83,2% è stato affidato alla madre, il 3,6% al padre e il 12,7 ad ambedue i genitori.
Il numero di separati, divorziati e separati di fatto è di 2.635.000. Di questi il 53,6% degli uomini vive da single e il 16,1 in coppia mentre il 47,4% delle donne vive con sola con i figli e l'11,4% in coppia. Famiglie sempre più piccole per il calo di quella fecondità, l'aumento dell'invecchiamento della popolazione e l'aumento dell'instabilità matrimoniale.
Il numero medio di figli per donna è 1,3 e da 20 anni l'Italia presenta valori non superiori a 1,4 anche se il numero di figli desiderato è molto più alto: 2,1. Si sono praticamente annullate le differenze tra Nord e Sud, grazie al lieve incremento della fecondità al Nord e al Centro (da 1,05 a 1,37 e da 1,7 a 1,29 nell'ultimo decennio) e alla contemporanea diminuzione al sud (da 1,41 a 1,33).
E' poi aumentata l'età dei genitori alla nascita dei figli che ha raggiunto i 30,8 anni per le donne e i 34,6 per gli uomini. Le famiglie di uno o due componenti sono oltre la metà, precisamente il 53,3% del totale (22.907.000). In particolare il 26,1% sono persone sole, il 27,2% ha due componenti, il 21,8% ne ha 3, il 18,4% ne ha 4 e solo il 6,5% ne ha 5 o più. Crescono inoltre le persone sole e le coppie senza figli e diminuiscono le coppie con figli che in 10 anni sono passate da 10.100.000 a 9.600.000.
Situazione opposta invece per quanto riguarda la popolazione immigrata. Gli immigrati residenti in Italia sono, infatti, piu' di 2.700.000 di cui, circa 600.000, pari al 22% della popolazione immigrata sono minori. Con l'aumento della popoalzione straniera, rileva ancora il rapporto, crescono i matrimoni con almeno uno sposo straniero, raggiungendo il 12,3% del totale contro il 4,8% del 1995.
Le famiglie con anziani hanno poi superato quelle con minori. I nuclei con persone over 65 sono, infatti, il 36,4%, mentre quelle con minori sono il 28,3%. Le famiglie di tutti anziani di 65 anni e più sono il 22,5% e quelle con tutti anziani di 75 anni e più sono l'11%. Considerando il totale degli ultrasettantacinquenni il 17,4% degli uomini vive solo, il 57,3% in coppia senza figli mentre il 2,9% come membro aggregato ad un'altra famiglia, di solito quella di uno dei figli. Per quanto riguarda le donne, vive sola il 48,8%, il 21,6% in coppia senza figli e il 10,4% come membro aggregato. Sono poi 2.356.000, pari al 10,3% del totale le famiglie con disabili.
giovedì, maggio 24, 2007
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