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L'onorevole Paniz, relatore alla camera del disegno di legge per l'affido condiviso ora in discussione al Senato, giustificava la ampia delega ai magistrati con la necessita' di graduare l'applicazione della bigenitorialita' all'evoluzione della mentalita' e cultura della popolazione. In realta' la prassi attuale di eliminare il padre non fa parte della cultura popolare. Semmai nasce proprio nei tribunali e sono questi che hanno influenzato la cultura col tam-tam delle separazioni, che si fanno sempre piu' "trendy". La legge e' stata "sterilizzata" nelle sue forme attuative, rese vaghe da molti emendamenti del gruppo DS (Finocchiaro, Lucidi, Magnolfi) perche' giammai le femministe avrebbero rinunciato ai figli e al potere nei tribunali di allontanare il padre a discrezione totale della madre. A dir loro per riequilibrare i rapporti di forza contro mariti violenti, in famiglie che spesso sono in divergenza sull'aducazione dei figli. Quasi tutti gli altri parlamentari erano troppo occupati a fare altro per occuparsi di famiglia e paternita'. Questo lazzez-faire parlamentare ha fatto in modo che del testo originario rimanessero fermi soltanto sacrosanti principii - peraltro gia' fermamente posti dalla costituzione agli art. 3, 29, 30 - che vengono gia' sistematicamente violati dai magistrati nell'applicazione dell'affido esclusivo, che rende la madre genitore unico plenipotenziario. Questo non e' scritto nella legge, ne ora, ne in quella in discussione al parlamento. Proprio per questo, non si comprende per quali motivi i magistrati dovrebbero smettere di applicare l'affido esclusivo, che mette alle corde qualsiasi buon padre esautorandolo di qualsiasi potere concreto nelle decisioni e nella frequentazione dei figli. Quale cultura deve cambiare? Dei magistrati? Quella della popolazione ha sempre pensato che se due genitori sono entrambi validi e si sono occupati dei figli direttamente in modo paritetico, continuino a farlo anche se decidono di vivere in due case diverse. No. Oggi non e' cosi'. Perche' la mamma e' sempre la mamma, certa. Il padre, un po meno, anzi per nulla. Diciamo che e' sicuro di perdere il figlio, anche se e' la madre ad andarsene. Anche se e' ottimo genitore e i figli lo adorano. Ma nel caso nostro, il magistrato non dira' che la madre vuole soltanto i figli e nient'altro. Impone pure che il padre, dopo aver provveduto alla prima casa, si preoccupi di
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