venerdì, agosto 31, 2007

pappopoli

ilGiornale.it case di lusso in saldo. I vip della sinistra subito querelano - n. 205 del 31-08-2007

Roma - Da affittopoli ad acquistopoli. Anche un mercato immobiliare drogato come quello romano, secondo l’Espresso, offre qualche curiosa sorpresa. Gli «annunci immobiliari» snocciolati sull’ultimo numero del settimanale sono davvero interessanti.

Ma è tutto già venduto a nomi noti: da Veltroni a Casini, da Violante a Mastella.
E da sinistra qualcuno già annuncia querele.

Una palazzina al quartiere Trieste, 30 vani e cinque appartamenti, finiscono all’ex moglie, alle figlie e all’ex suocera del leader Udc Pierferdinando Casini per 1,8 milioni di euro. Un appartamento al Vaticano, sei vani, doppi servizi, cantina e balconi, se lo aggiudica Maura Cossutta del Pdci per 165mila euro, comprando dalla Scip, insieme alla vicina di casa, e senatrice dell’Ulivo, Franca Chiaromonte, che spende 113mila euro per 4 vani al piano di sotto. Nel quartiere della Balduina, l’ex ministro Mario Baccini acquista da Initium attico e superattico (15 vani) a 875mila euro. Luciano Violante sgancia all’ex Ina solo 327mila euro per una casa su tre livelli con due terrazze al foro Traiano, in via di Sant’Eufemia.


Benvenuti a Svendopoli, annuncia l’Espresso. Presentando l’immancabile sequel dell’indimenticato Affittopoli lanciato dal Giornale nel ’96. Vaticinato, due legislature fa, da Marco Taradash, che in un’interrogazione del gennaio 2001 paventava la svendita di immobili di pregio a «esponenti del mondo politico, della magistratura, del giornalismo». Un film già visto, dunque, con i soliti protagonisti: politici, magistrati, sindacalisti, giornalisti e grand commis. Tutti accomunati da due elementi, sottolinea il settimanale diretto da Daniela Hamaui: «Sono potenti che hanno pagato troppo poco ieri per l’affitto e oggi per l’acquisto». Anche se, ricorda ancora il giornale, i buoni affari conclusi dai «potenti» non sono «elargizioni personali», ma frutto «del meccanismo degli sconti collettivi» concessi dagli enti previdenziali al momento della dismissione dei patrimoni immobiliari.
Ma «Svendopoli» non fa in tempo a esplodere che arriva, immediata, la replica di chi viene tirato in ballo. Minacciano querela il presidente del Senato Franco Marini (le modalità dell’acquisto dall’Inpdai dei 14 vani ai Parioli per 1 milione di euro sono «notizie false», sibila) e il guardasigilli Clemente Mastella. Il leader Udeur, secondo il settimanale, nel 2006 avrebbe fatto acquistare per un milione e 452mila euro la sede del giornale del suo partito, in largo Arenula, a una società intestata ai suoi figli, Elio e Pellegrino, grazie alla rinuncia del partito al diritto di prelazione concesso dall’Inail all’Udeur. I Mastella sono citati nell’inchiesta dell’Espresso anche per l’acquisto dall’Ina di 5 appartamenti a prezzo di favore sul lungotevere Flaminio, nel 2004.


C’è poi il sindaco di Roma. La sua casa in via Velletri («ingresso, 5 camere e accessori per 190 mq, posto auto e cantina», annota il settimanale) gli è stata assegnata dall’Inpdai nel 1994, in cambio di due appartamenti aggiudicati al padre di Veltroni, Vittorio, nel 1956 e al futuro sindaco nell’81, quando il leader in pectore del Pd era ancora consigliere comunale del Pci. La moglie Flavia l’ha comprato nel 2005, per 377mila euro. Nello stesso palazzo hanno acquistato anche l’ex deputata azzurra Marianna Li Calzi e l’ex direttore delle Fs, Francesco Forlenza. Ma l’elenco del settimanale conta altre case illustri. Tra le altre, quella del leader Cisl Raffaele Bonanni (201mila euro per comprare dall’Inps otto vani al Flaminio), o il grande appartamento (10 vani) ex Ina di corso Rinascimento, di fronte al Senato, che Nicola Mancino si è aggiudicato nel 2001 per poco più di un miliardo e mezzo di lire. Buon prezzo quello spuntato da Francesco Cossiga (710mila euro all’ex Ina per 9,5 vani a Prati), ottimo l’affare di Lamberto Cardia: il presidente Consob, rivela l’Espresso, nel 2002 ha acquistato la casa di 10 vani all’Eur in cui già abitava per 328mila euro.

mercoledì, agosto 29, 2007

Bertinotti sulla luna.

Alitalia, Bertinotti: Italia ha bisogno di compagnia bandiera | Reuters.it:

Secondo il Bertinotti, che si e' tolto il golfino di cachemir per mettersi il vestito buono da presidente della camera, la compagnia di bandiera Alitalia e' necessaria quale "espressione della capacità di organizzazione"...

Se quella manifestata da Alitalia e' la capacita' organizzativa voluta dal Bertinotti, perche' non lo mandiamo sulla luna a organizzare la base lunare italiana degli avanguardisti marxisti che hanno scoperto come sfruttare il proletariato con le balle che raccontano, in modo da farsi una bella vita osannati e stipendiati?

Alitalia oggi e' un oceano di problemi, rigidita' contrattuali e sindacali, sdoppiamento delle operativita' tra Milano e Roma (con l'hub di Milano naturalmente principale perche' piu' vicino all'europa e tutto il personale che sta a Roma, centro politico di ogni spreco dirigista politico) con degli "Asset" che sono da rottamare, una flotta vecchia e vetusta iscritta a bilancio con un falso che appare evidente a tutti (se non vale zero vale meno di zero).

Se di Alitalia qualcosa ha valore e' il simbolo della bandiera (discutibile) e soprattutto gli "slot" assegnati nei vari areoporti per volare. Ovviamente questi slot possono essere riassegnati in men che non si dica...

Ma si sa che il Bertinotti e' uno statalista convinto: prima delle elezioni a Torino osannava la folla nei comizi ricordando che presto avrebbe statalizzato la FIAT risolvendo tutti i problemi. Per fortuna dei lavoratori FIAT, Bertinotti spara balle ma poi si accontenta di essere osannato e pagato come parlamentare.

Quanti lavoratori incazzati, precarizzati, sfruttati, continueranno ad ascoltarlo? Bertinotti ci marcia sulle palle che racconta, ci campa lui e gongola tanto piu' l'economia va male e le imprese chiudono: il suo parco buoi aumenta e lui galleggia sereno sul malcontento. Un futuro assicurato.

Propongo dunque a tutti i precari di questa economia italiana affossata dai tanti Bertinotti di fare un ultimo sforzo con una mega colletta delle "primarie sulla luna" per infilare il nostro in un programma spaziale, che lo porti a realizzare i sui sogni di conquista planetaria sul satellite terrestre, dove organizzare "Base Luna".

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Alitalia, Bertinotti: Italia ha bisogno di compagnia bandiera
mercoledì, 29 agosto 2007 1.18 145



TELESE, Benevento (Reuters) - Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, dice che l'Italia non può fare a meno di una compagnia aerea.

"Un Paese che sta nei primi posti della graduatoria mondiale non può fare a meno di avere una compagnia di bandiera come espressione della capacità di organizzazione di una vera linea commerciale", ha osservato Bertinotti intervenendo ad un incontro con i giovani dell'Udeur.

"Penso che esistano, come eccezioni consistenti all'intervento privato nel governo dell'impresa, esigenze di salvaguardia di asset strategici in Italia e in Europa che vanno tutelati".

Bertinotti ha poi aggiunto che "in caso di defaillance dei privati, lo stato potrebbe soccorrere l'economia nazionale anche transitoriamente. Del resto anche in altri Paesi, come la Francia con Renault, avviene e non succede nulla di sconcertante"..

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Alitalia, Milano è in preallarme per difendere il ruolo di Malpensa

di Paolo Stefanato - mercoledì 29 agosto 2007, 07:00 da Milano

Superata la pausa estiva, la vicenda Alitalia entra subito nel vivo. Giovedì è convocato il consiglio di amministrazione per approvare le linee del nuovo piano industriale, che nel pomeriggio saranno illustrate ai sindacati dal presidente Maurizio Prato.

Tutto ruoterà sul ridimensionamento del ruolo di Malpensa, con la cancellazione di alcuni voli intercontinentali e il trasferimento di altri all’aeroporto di Fiumicino (a rischio i collegamenti con India e Cina). Il minor peso di Malpensa provocherà risparmi immediati, relativi sia al costo del lavoro (tuttora, a dieci anni dall’apertura dello scalo, la gran parte degli equipaggi arriva da Roma per prendere servizio a Milano) sia al network, poiché la riduzione dei voli di lungo raggio comporterà una contrazione anche dei collegamenti nazionali di feederaggio (quelli cioè che alimentano il traffico intercontinentale).

Il tutto è previsto dall’orario che entrerà in vigore nell’estate del prossimo anno. Fino ad allora, va comunque detto, molte cose cambieranno. Le scelte su Malpensa sono in linea con le richieste fatte da Air France nelle trattative sotterranee che non si sono mai interrotte. E oggi, fallito il tentativo di privatizzazione tramite gara, assumono un ulteriore significato: sembrano pilotare Alitalia direttamente verso Parigi.

Ieri in difesa di Malpensa si sono levate molte voci. Da quelle dei sindacati, a molti esponenti del mondo politico lombardo. Questo pomeriggio è prevista una conferenza stampa congiunta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, del presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, e del sindaco di Milano, Letizia Moratti (gli ultimi due sono anche azionisti della Sea, la società che gestisce Malpensa e Linate). È difficile immaginare quanto esito sortirà la loro difesa del ruolo di Malpensa, anche perché il piano di Prato non sembra avere grandi margini di manovra.

Piuttosto, è già avvertibile un certo fermento tra i concorrenti: British Airways, per esempio, sta già pensando al proprio rafforzamento sugli scali lombardi per venire a raccogliere nel Nord Italia clientela intercontinentale da far transitare a Londra-Heathrow. Farà, cioè, esattamente quello che la nascita di Malpensa avrebbe dovuto contrastare. Ci sono voluti dieci anni di errori (politici e manageriali) per tornare esattamente al punto di partenza, dopo aver bruciato complessivamente qualche miliardo di euro.

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Aggiornamento
venerdì 31 agosto 2007
http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1270609

Alazraki accusa il consiglio di amministrazione di Cimoli

PAOLO Alazraki conferma che nei prossimi giorni presenterà un’azione di responsabilità civile nei confronti del consiglio damministrazione di Alitalia guidato a suo tempo da Giancarlo Cimoli e di cui faceva parte l’attuale numero uno di Air France, Jean Cyrill Spinetta. «L’atto - ha spiegato l’imprenditore milanese in un incontro con la stampa - è già pronto, ma manca l’indirizzo di un membro del cda e quindi non è stato ancora notificato. Il tribunale di Roma deciderà poi se ci sono i presupposti per un'azione penale».

Alazraki ricorda che, nel cda del 27 giugno scorso, Berardino Libonati accettò che si votasse per l’azione di responsabilità benché non fosse all’ordine del giorno. In quell’occasione la maggior parte dei consiglieri votò per il sì ma l’azione non passò per il no del Tesoro, tuttora azionista di maggioranza.

«Il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa - insinua Alazraki -, oltre che una lauta liquidazione avrà garantito l’immunità di Cimoli, altrimenti questa decisione non si spiega».

Il manager contesta al vecchio cda di non essere stato in grado di attuare il piano industriale 2004-2006 per il quale c’era stato un aumento di capitale di un miliardo e 250 milioni di euro.

E chiede che la giustizia indaghi su tale fallimento. Inoltre sottolinea che Spinetta sedeva contemporaneamente nel cda di Alitalia e in quello di Air France e dunque si chiede: «Perché la compagnia francese in quegli anni ha guadagnato 400 milioni mentre quella italiana ne ha persi 600? Perché il titolo Air France è raddoppiato mentre quello Alitalia è rimasto a terra»?

Secondo Alazraki è chiara la volontà di Maurizio Prato e dell’esecutivo di cedere l’aviolinea ai francesi, confermata dalla «presenza negli ultimi giorni di due dirigenti di Air France a via della Magliana per scrivere il piano che il presidente presenterà questo pomeriggio».

L’imprenditore milanese attacca sia Prato, «una carriera fondata sugli esuberi e i tagli d'azienda», sia il presidente del Consiglio:

«Alitalia non fallirà mai - incalza - perché altrimenti potrebbe emergere il suo scomodo passato; negli ultimi dieci anni Prodi ha nominato direttamente o indirettamente tutti i vertici della compagnia di bandiera».


Alazraki ribadisce l'interesse per l'acquisizione di Alitalia insieme con una cordata di 40 imprenditori e assicura che presenterà il suo piano industriale fra 15 giorni. Quindi spiega di essersi ritirato dall'asta precedente perchè si trattava di «un’asta farsa».

martedì, agosto 28, 2007

Ascoltare salva la vita: 10 settembre

Ascoltare salva la vita: il 10 settembre per prevenire il suicidio

di Redazione (redazione@vita.it)

27/08/2007

Appello di Telefono Amico Italia in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione al suicidio
5 per mille, registra la tua organizzazione!
5 per mille: registra la tua organizzazione!


Lunedì 10 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio.


Nel mondo, ogni anno, un milione di persone si toglie la vita, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e di Iasp, l'International Association for Suicide Prevention. Telefono Amico Italia - il servizio volontario di ascolto telefonico nazionale dedicato a chiunque si trovi in stato di crisi, disagio o emergenza emozionale - lancia in questa occasione l'appello “Ascoltare sala la vita”.

Domenica 9 settembre - un giorno prima le celebrazioni della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio - Telefono Amico Italia chiede a tutti un gesto di concreta prevenzione e ascolto attivo.

Diamo ascolto - di persona o attraverso lo strumento più opportuno - a chi sappiamo essere in difficoltà, sofferente, emarginato, che sia una persona vicina o lontana, parente o amico, collega o conoscente. E ascoltiamolo. Ascoltare può prevenire il disagio emozionale, migliorare le relazioni e la qualità della vita. A volte salvarla.

Ma “come” si ascolta? Telefono Amico Italia sintetizza qui lo stile di “ascolto partecipato” che i suoi volontari adottano ogni giorno rispondendo al telefono. Un ascolto che si sforza di essere:

- ATTENTO E DISPONIBILE, ascoltiamo con attenzione e accettiamo profondamente senza giudicare il racconto dell'altro, le sue emozioni, i suoi silenzi, lo aiutiamo a raccontarsi, a recuperare la propria storia;

- PARITARIO, poniamo l'altro su un piano di parità, lasciando da parte ogni subordinazione o dipendenza nei confronti di chi ascolta e riconoscendolo capace - come noi - di affrontare problemi e fare scelte;

- PARTECIPATO, (o EMPATICO) accogliamo e condividiamo i problemi dell'altro, come se fossero nostri, senza pregiudizi, cerchiamo di sintonizzarci sulla sua lunghezza d'onda, senza lasciarci travolgere dalle emozioni;

- LIBERO E NON DIRETTIVO, non diamo un'impronta al colloquio, non forniamo soluzioni o buoni consigli, mettendo al primo posto il bisogno di ascolto dell'altro, non il nostro di trovare una soluzione;

- RISPETTOSO, siamo capaci di accettare ogni diversità, di carattere politico, culturale o religioso.

In sintesi l'obiettivo dell'ascolto è accogliere e accettare l'altro, restituire alla persona la propria storia e creare le condizioni perché ciascuno possa orientarsi, ritrovare fiducia nelle proprie risorse personali e negli altri, sentirsi capace di riconoscere gli ostacoli e di superarli, compiere liberamente le proprie scelte di vita.

La Giornata ha per tema quest'anno “Suicide Prevention across the Life Span”, la prevenzione del suicidio nell'arco della vita. I dati dell'Oms, sono eloquenti: il suicidio rappresenta circa il 3 per cento fra le cause di morte.

Negli adolescenti sotto i 15 anni il suicidio è la prima causa di morte in alcuni Paesi: Cina, Svezia, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda.

Il suicidio è la prima causa di morte per le persone dai 15 ai 24 anni in moltissimi Paesi e lo è pressoché in tutto il mondo per gli adulti tra i 25 e i 55 anni: per questa categoria il numero di morti per suicidio è maggiore - in numeri assoluti - dei morti per le guerre e gli omicidi messi insieme. Benché il suo “peso” percentuale sia minore, in numeri assoluti i suicidi aumentano quasi ovunque in età avanzata.

In Italia si valutano ogni anno tra 3.500 e 4mila i suicidi ogni anno. I dati epidemiologici sui suicidi e i tentativi di suicidio provengono dall'Autorità giudiziaria (verbali e rapporti di Polizia e Carabinieri) o da quella Sanitaria (secondo i dati elaborati dall'Istituto di statistica sanitaria tratti dai certificati di morte), sono unanimemente ritenuti sottostimati e aggiornati con un ritardo di 2-3 anni.

Nel 2004, ultimo aggiornamento, i suicidi “ufficiali” sono stati 3.265 (758 donne e 2.507 uomini), con un tasso di 5,6 su 100.000 persone, con un alto numero di casi del Nord Est e valori molto più bassi nell'Italia Meridionale.

La regione che appare con il più alto tasso è il Friuli Venezia Giulia, con il 9,8 e la più bassa la Campania con il 2,6. In luoghi di forte disagio - carcere, ospedali, case di riposo - i suicidi sono molto più frequenti.

Info: tel. e fax 0376 370 789
www.telefonoamico.it

Owen Wilson tenta il suicidio

Montecalvo - Si separa dalla moglie e tenta il suicidio
Irpinia News -28 ago 2007 - 20.09
Montecalvo - Si è temuto il peggio per un ragazzo 25enne di Montecalvo Irpino che ha minacciato di far saltare in aria la propria abitazione perché lasciato dalla moglie.




Owen Wilson disperato dopo la rottura con Kate Hudson,
è appena finito in ospedale per tentato suicidio

Libero - News

(ANSA) - LONDRA, 27 AGO - L'attore americano Owen Wilson ha tentato di togliersi la vita sabato scorso nella sua casa di Santa Monica vicino a Los Angeles. E' quanto si apprende da notizie rimbalzate oggi sui media britannici. L'attore comico - divenuto famoso nella parodia di 'Starsky ed Hutch' al fianco di Ben Stiller - avrebbe inghiottito un flacone di barbiturici e si sarebbe procurato numerosi tagli al polso destro. L'attore e' stato prontamente soccorso e trasportato in un ospedale di Los Angeles.

L'attore è stato ricoverato in un ospedale di Santa Monica in seguito ad un tentativo di suicidio. Le sue condizioni, inizialmente gravi, sono stabili. Wilson era atteso alla 64esima Mostra del Cinema di Venezia.


Tentativo di suicidio per Owen Wilson
Owen Wilson è stato ricoverato in ospedale in seguito ad un tentativo di suicidio: la triste notizia è stata diffusa dal magazine Variety secondo il quale Andrew, fratello dell'attore, intorno alla mezzanotte del 26 agosto lo avrebbe trovato con diversi tagli su un polso ed in piena overdose da barbiturici.
Le condizioni di Wilson - noto per i ruoli in tante commedie brillanti tra le quali 2 single a nozze - sono apparse disperate e l'attore è stato immediatamente trasportato al St.John Hospital di Santa Monica, dove è stato ricoverato. La notizia del ricovero è stata confermata dalla polizia di Santa Monica che però non ha rivelato ulteriori dettagli sulla vicenda. Al momento le condizioni di Wilson sarebbero stabili. Accanto a lui ci sarebbero anche i fratelli Andrew e Luke.

L'attore, che nel corso della sua carriera ha lavorato numerose volte con l'amico Ben Stiller, era atteso all'imminente 64esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia come protagonista di The Darjeeling Limited, la commedia di Wes Anderson che lo aveva già diretto ne Le avventure acquatiche di Steve Zissou. Tre mesi fa Wilson aveva chiuso una relazione con la collega Kate Hudson, che aveva conosciuto sul set di Tu, io e Dupree.




Notizia del 24 aprile 2007 - 14:45
Un compleanno quasi romantico
Il nuovo fidanzato, l'attore Owen Wilson fa un'improvvisata a Kate Hudson sul set e la porta al ristorante. Altro che Parigi!

Tra i vip è gara al compleanno più romantico. Settimana scorsa David Beckham aveva portato la Moglie Victoria a Parigi per i suoi 33 anni, Owen Wilson se l’è cavata con molto meno. Il neo fidanzato della bionda Kate Hudson, ha portato la sua amata che compiva 28 anni al ristorante: e dire che all’inizio di una storia gli uomini dovrebbero far faville… La rivista di gossip "People" racconta che per il suo compleanno "Owen Wilson ha passato un'intera settimana al suo fianco". Però! Quanto all’invito al ristorante, la stampa rivela che "si è trattato di una cena in grande stile con gli amici più intimi della coppia. Più volte Kate e Owen si sono baciati in disparte". Più tardi, comunque, la festa è proseguita in un esclusivo club di Los Angeles dove c'è stato il taglio della torta accompagnato dal classico coretto "Tanti auguri a te".

Il giorno successivo, purtroppo, la coppia si è dovuta dividere. La Hudson, infatti, è partita per le Bahamas dove è impegnata sul set di "Fool's Gold", il film che sta girando con Matthew McConaughey. E, secondo gli amici della coppia, Wilson potrebbe raggiungerla presto per una vacanza d'amore. E magari per controllare da vicino che con Matthew - recentemente incoronato “corpo da spiaggia” da Victoria Secret’s (mentre la bella Kate figurava nella stessa classifica alla voce "mammina più sexy" – non nasca qualcosa di più di un’amicizia. Del resto fu proprio su un set che Owen lui e la Hudson si incontrarono… (Libero News)

migliaia di giovani precari cyber-homeless

ANSA.it - GIAPPONE, SENZATETTO VIVONO NEI NET CAFE'

GIAPPONE, SENZATETTO VIVONO NEI NET CAFE' TOKYO - Nei net café e fast food giapponesi non si va più solo a navigare su internet e mangiare un panino: i locali aperti 24 ore al giorno stanno diventando sempre più spesso l'ultimo rifugio, prima della strada, per gli emarginati della società, quelli finiti in un'inesorabile spirale di povertà che hanno perso tutto (casa, lavoro e famiglia), o che pur lavorando non riescono a raggranellare abbastanza denaro per condurre un'esistenza 'normale'. Secondo uno studio commissionato dal governo nipponico, i cui risultati sono stati presentati oggi a Tokyo, sono oltre 5.000 in Giappone i cosiddetti 'rifugiati dei net cafe', ovvero le persone senza casa che 'vivono' in esercizi commerciali aperti 24 al giorno come fast food o internet point. Quello dei nuovi poveri che abitano net café e fast-food è tuttavia un fenomeno relativamente nuovo, figlio di una società giapponese sempre più selettiva e in cui la 'seconda chance' non è assicurata.

Non si può parlare nemmeno di ultimi della società, in quanto i neo-poveri si discostano nettamente dai tradizionali homeless: molti di essi hanno un lavoro, se pur saltuario e mal retribuito, oppure l'avevano, insieme a un tetto sicuro, fino a poco prima dell'inizio del dramma, che spesso prende la forma di un divorzio, un licenziamento, o una grave malattia. Lo studio sulla piaga dei 'cyber-homeless', il primo di questo genere, è stato condotto dal ministero della Sanità tra giugno e luglio su un campione di circa 2.000 persone e 87 locali aperti 365 giorni all'anno. I risultati della ricerca confermano come gli esercizi commerciali a orario non-stop siano sempre più utilizzati alla stregua di abitazioni da una vasta categoria di persone in difficoltà: si va da soggetti che hanno perso il lavoro e conseguentemente anche la casa, a quelli con impieghi temporanei non sufficienti per affittare un appartamento; i giovani tra i 20 e i 30 anni sono risultati il 27% del totale, contro il 23% degli ultracinquantenni. Nella fascia dei cosiddetti 'working poor', cioé le persone che sopravvivono nel difficile mercato del lavoro temporaneo, la rendita media mensile si aggira intorno a 80.000 yen (500 euro) a Tokyo e 110.000 yen a Osaka.

Stando a un'inchiesta indipendente dell' 'Unione dei giovani lavoratori temporanei' il fenomeno è ampiamente diffuso in tutto il Paese e non solo nella capitale, che conta oltre 15 milioni di abitanti. Con i prezzi degli immobili alle stelle e i lavori sempre più instabili e mal retribuiti, stanno aumentando i casi di giapponesi in difficoltà che scelgono gli internet café come dimora temporanea in attesa di un futuro migliore. Per la modica cifra di 100 yen all'ora, circa 60 centesimi di euro, è infatti possibile noleggiare una microscopica postazione dove dormire la notte, con le gambe stese sotto il tavolo del computer e una borsa come cuscino. Secondo Takeshi Ikuta, leader di un'associazione che supporta i senzatetto di Osaka, " i rifugiati dei net café dovrebbero essere considerati dal governo come indigenti senza casa a tutti gli effetti: le contromisure vanno prese a monte, intervenendo sul mercato del lavoro temporaneo, dove spesso inizia la spirale di povertà in cui cadono, senza riuscire a riprendersi, un numero sempre maggiore di giovani".

lunedì, agosto 27, 2007

violenza di stato sui minori fasce deboli

Atto n. 3-00843

Pubblicato il 18 luglio 2007
Seduta n. 196

RAME - Ai Ministri della giustizia e per le politiche per la famiglia. -

Premesso che:

il 24 maggio 2007, il minore G.S. di sei anni, a seguito di un'ordinanza del giudice della Corte d'appello di Firenze, su segnalazione del dirigente scolastico e del corpo insegnante dell'istituto comprensivo "Barsanti", veniva prelevato dalla scuola alle ore 10 del mattino da due membri della Polizia municipale in borghese, come un pericoloso criminale, e portato in una struttura per la custodia di minori;

l'indirizzo della struttura è stato tenuto nascosto ai familiari e all'interrogante, nonostante le reiterate richieste sia ai servizi sociali che al Comune di Firenze, nelle persone del Vice Sindaco dott. Matulli e dell’Assessore alle politiche sociali dott.ssa Lastri;

il minore è stato trasferito a far data dal 1° luglio 2007, dopo 38 giorni di permanenza nella “Casa sicura”, per motivi sconosciuti all’interrogante, nell’istituto “San Martino” di Forlì fino a data da destinarsi. È stata concessa una visita al padre per una durata di un’ora e mezza, effettuata il 6 luglio, ridotta ad appena quaranta minuti a causa di un ritardo del treno. Si è così sottoposto il bambino ad un viaggio stressante, per un brevissimo contatto; al bambino è stato anche negato di abbracciare la sua tata, sig.ra Lacramiora Trefas, detta “Lara”, che l’ha allevato e che lui chiama “mamma”. Il bimbo la vedeva da lontano, la chiamava, piangeva, ma inspiegabilmente è stata trattenuta a distanza. Terminato l’incontro, il bambino è stato riportato a Forlì;

considerato che:

risulterebbe che l'istituto dove il minore è stato portato e relegato, per più di un mese, sia un "Centro sicuro" dove vengono tenuti ragazzi di svariate età oltre ai pentiti di mafia;

tale struttura risulterebbe inidonea ad ospitare bambini e priva dei requisiti di abitabilità, essendo un capannone con tetto in lamiera e con un angusto cortile;

sembrerebbe che il soggiorno del minore nel Centro sia stato promiscuo in quanto è stato a contatto con persone non compatibili per età e per situazioni di fatto (il bimbo ha fatto a suo padre i nomi delle persone adulte con cui conviveva);

il bambino è stato allontanato all'improvviso, forzatamente e per un periodo molto lungo (38 giorni) dalle persone a lui più care: il padre, le sorelle e la tata-mamma “Lara”;

un tale distacco, soprattutto per le modalità con le quali è stato compiuto, ed in considerazione del fatto che il bambino ha avuto la possibilità di soli quattro incontri, due dei quali della durata di 45 minuti l’uno col padre, e due della durata di un’ora con la psicologa, l’interrogante ritiene non sia stato d’aiuto ma che, al contrario, abbia prodotto ulteriori danni al piccolo, certamente un grave trauma psicologico;

si tenga presente che, circa le reali condizioni psicologiche del minore, la pagella per l’anno scolastico 2006/2007, presso l’istituto comprensivo sopra citato, fornisce un quadro eloquente: nella valutazione intermedia infatti, si parla di un bambino che “ha iniziato a stringere relazioni con i compagni ed ha parzialmente raggiunto gli obiettivi per la programmazione didattica”. Per quanto riguarda il giudizio sul comportamento, si rileva che “nei momenti e nelle attività in cui riesce a contenere la sua crisi, mostra un comportamento adeguato al contesto: inizia a rispettare alcune regole, è affettuoso e disponibile con le insegnanti e con i compagni, partecipa con entusiasmo ed è propositivo”,

si chiede di sapere:

se i fatti sopra esposti corrispondano al vero;

quale siano le gravi motivazioni poste alla base di un provvedimento così drastico che ha allontanato un bambino dal suo nucleo familiare, sottraendo al padre la potestà genitoriale;

per quali ragioni il bambino sia stato destinato ad una struttura così difficilmente accessibile e non ad altra sicuramente più adatta ad ospitare un bambino così piccolo costringendolo a sicure sofferenze legate al distacco familiare;

per quale motivo non sia stata presa in considerazione la possibilità di lasciare il minore nel suo ambiente familiare con il supporto dei servizi sociali, come avrebbe suggerito una più attenta considerazione dell'integrità psicologica e affettiva dello stesso e una economia gestionale delle risorse comunali, anche alla luce dei dati Istat (2003 e 2005), confermati dalla Consulta della Chiesa cattolica, che evidenziano un costo per singolo bambino di 10.695 euro/anno e la struttura che attualmente lo ospita ha un costo di circa 3.000 euro mensili;

perché non si sia ritenuto opportuno e necessario sottoporre il bimbo, durante il soggiorno presso il "Centro sicuro", alle dovute cure sanitarie interrompendo la terapia in corso con la psicologa;

per quale motivo siano sempre le fasce sociali più deboli e subire trattamenti inumani.

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=15&id=275060

domenica, agosto 26, 2007

imprenditori lombardi tirano coca

ilGiornale.it - Le imprese pensano in grande: ottimismo alle stelle sull’export - n. 201 del 26-08-2007

Sono ottimisti gli imprenditori lombardi per quel che riguarda le possibilità di sviluppo della propria attività. Una manifestazione di fiducia che ha raggiunto nel 2007 i tassi più elevati degli ultimi 4 anni e che, in relazione alle previsioni di crescita, colloca la Lombardia al sesto posto nella classifica delle regioni economicamente più forti d'Europa. Insomma, ottimismo sì, ma che ha ancora ampi spazi di miglioramento, perché le prime cinque classificate (Baden-Württemberg, Ile de France, Londra, Catalogna e Paesi Baschi) mostrano che si può fare meglio.
Secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati di Eurochambres per il 2007 sulle previsioni di oltre 78mila imprenditori europei, quello in corso è un anno d'oro per la Lombardia: il livello di fiducia delle imprese tocca il suo massimo, con un valore pari a 28,6% e un incremento di 16,4 punti rispetto al dato del 2006. Un dato di circa 7 punti superiore a quello italiano e di quasi 5 rispetto alla media europea.
Gli imprenditori lombardi nutrono speciale ottimismo su tre voci: la fiducia nel business futuro, lo sviluppo della domanda interna e dell'export. Per la prima, in particolare, le aspettative sono ottime, con un tasso di fiducia del 28,6% (nel 2006 era stato del 12,2%) che colloca la Lombardia al terzo posto della classifica (un posto in più rispetto all'anno scorso), preceduta solo da Londra (+61,1%) e l'Ile-de-France (+29,6%).
Analogamente, si prevede un futuro roseo anche per export e domanda interna (voci per le quali la Lombardia si colloca al quinto posto): vero boom di ottimismo nel primo caso, con un tasso del 34,4% e una crescita di ben il 14,7 punti rispetto allo scorso anno, e un dato del 25,3%, raddoppiato rispetto al 11,8% del 2006, nel secondo.
Un po' più di cautela, invece, si registra per le previsioni circa fatturato (settimo posto), occupazione e investimenti (sesto posto). Per quanto riguarda le previsioni sulla occupazione, invece, si passa dal +1,6% del 2006 al +7,8% di quest'anno e, pur perdendo una posizione rispetto alla classifica dell'anno scorso, il risultato è decisamente migliore di quello italiano (+3,9%). Sostanzialmente stabile la previsione sugli investimenti (+10,6%), superiore solo al dato scozzese (-14,4%). «L'iniezione di ottimismo - dichiara Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio - coinvolge l'intera struttura produttiva. Un segnale decisamente incoraggiante che sottolinea un tessuto imprenditoriale forte, che cresce e non smette di credere nel futuro. Ma in Europa tutto questo può non bastare. C'è chi corre più veloce di noi, soprattutto quelle regioni con cui la Lombardia compete direttamente sul mercato europeo e globale, quindi si può fare ancora di più. Le istituzioni sono chiamate a sostenere questa tendenza, rafforzandola».

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Crisi mutui, Pil Italia in frenata

Eurispes: "Scenderà all'1,7%"



L'Eurispes lancia l'allarme sulla crescita del Pil per il 2007. Secondo l'istituto di ricerca non supererà l'1,7%. A causare la flessione, la crisi mutui. "Si tratterebbe di un calo di tre decimi di punto rispetto alle previsioni, per le quali il Tesoro ha previsto una correzione dal 2% all'1,8%" fa sapere l'Eurispes. La flessione avrà una ricaduta sulle famiglie di circa 3,3 miliardi di euro, pari a 160 euro per singolo nucleo.

A subire il calo maggiore, il settore costruzioni e quello immobiliare, in stasi da almeno un trimestre, ma a soffrire della crisi sarebbe oltre il 20% dell'economia.
In particolare a settembre una pesante ondata di rincari dei prodotti alimentari e sulle tariffe dei servizi pubblici colpirà gli italiani.

Per questo, suggerisce l'istituto, il governo si deve muovere con maggiore prudenza rispetto alle indicazioni contenute nel Dpef 2008-2011.

Ma il maggiore pericolo, secondo l'Eurispes, si annida nei fondi e soprattutto nei comparti azionari aggressivi dei fondi negoziali e sulle quote di portafoglio con investimenti correlati a subprime Usa.



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Umberto Bossi torna a parlare dell'iniziativa leghista sulle tasse. Ed alza i toni arrivando perfino ad agitare lo spettro dei 'fucili lumbard' contro 'Roma ladrona'.

''La rivolta e la protesta fiscale sono parte della lotta di liberazione in atto perché il Nord ha le scatole piene di uno Stato delinquenziale", ha detto il Senatur parlando da Passo San Marco, una montagna sopra Bergamo. Poi, arringando i suoi, Bossi ha rivendicato il ruolo-guida della regione lombarda. Al punto che "se la Lombardia chiude i rubinetti, l'Italia muore in cinque giorni perché vivono con i soldi dei lombardi".

Ma il refrain di 'Roma ladrona', con cui il Senatur scalda i cuori dei militanti leghisti, questa volta viene aggiornato con la minaccia dei "fucili". "A Roma pensano che i lombardi siano dei pirla che parlano ma poi pagano le tasse.

La Banca D’Italia, ovvero, la mafia di stato

La Banca D’Italia, ovvero, il secondo tragico Fantozzi e la corazzata Potemkin

di Paolo Franceschetti


In questi giorni però sto preparando la terza edizione del mio manuale di diritto amministrativo e approfondendo la questione della natura giuridica della Banca d’Italia i conti non mi tornano.

Se nelle prime due edizioni scrivevo infatti che la Banca d’Italia è un ente pubblico (e del resto la natura pubblica dell’ente è stata ribadita anche dalla Cassazione nel 2006), pur essendo privatizzato, perché ha un fine pubblico e un sistema di controlli pubblici, ultimamente mi sono ricreduto. Il 95 per cento delle azioni è infatti in mano alle banche private. (2)

Questo significa che gli utili della Banca vanno a soggetti privati. Quel che è peggio, significa che la Banca D’Italia, che dovrebbe vigilare sulle banche, è in mano agli stessi vigilati. Un po’ come mettere Riina a capo della Procura di Palermo.


http://www.altalex.com/index.php?idnot=36463

Il linguaggio giuridico, cioè, diventa uno strumento di potere e di manipolazione, perché grazie a questo stato di cose si possono nascondere determinate cose, senza che la gente ne venga a conoscenza e senza che, nei dibattiti politici che ne conseguono, il cittadino medio riesca a percepire effettivamente quale è il vero problema.

Uno dei casi più assurdi credo sia quello in materia di signoraggio. Pochi sono capaci di capire che dietro alle sentenze sul signoraggio, emesse la prima da un giudice di pace, la seconda dalla Cassazione a SS.UU. e pubblicate nel numero 0 di Altalex mese, si nasconde un buco di centinaia di milioni di euro, forse migliaia, ai danni delle casse dello stato e dei cittadini. Probabilmente, la verità è che neanche la maggior parte dei politici (molti dei quali non sanno neanche cosa sia la Consob e non hanno neanche gli elementi giuridici base) è a conoscenza del reale stato di cose che si cela dietro a questo problema del reddito da signoraggio, il che porta ad una specie di paradosso, cioè quello del potere che si cela a se stesso.

Insomma, troppe categorie traggono vantaggio da questo stato di cose, perché si possa sperare che cambino, mentre chi subisce gli svantaggi di questo sistema non ha il potere per farsi valere, perché sono gli studenti, i cittadini vessati da un sistema che non capiscono, gli amministratori pubblici che hanno a che fare con normative incomprensibili e che spesso passano giorni a domandarsi “ma ho il potere di fare questa cosa o no?”.

una estate di stragi demenziali

«Errore» nell'aborto, muore il gemello sano - Corriere della Sera

MILANO —Aborto selettivo, con un doppio dramma. Una donna incinta di due gemelli — uno sano e l'altro con malformazioni — decide di abortire il feto malato. Ma per errore i medici eliminano quello sano. È successo all'ospedale San Paolo di Milano, duemila parti l'anno per settecento interruzioni di gravidanza. Italiana, 40enne, la donna scopre dopo il terzo mese di gravidanza che uno dei due gemelli in pancia è destinato a nascere con gravi handicap. Di qui la difficile decisione di tenere solo il bebè senza problemi. Gli esami per la diagnosi prenatale non lasciano dubbi: uno dei due ha alterazioni cromosomiche inequivocabili, per l'altro invece non vengono riscontrate malformazioni. Purtroppo, però, i due feti morfologicamente sono uguali. L'ecografia non permette di evidenziare nessuna differenza: identica la lunghezza degli arti, lo stesso vale per sviluppo delle ossa e degli organi. Quando la donna entra in sala operatoria, i medici sanno solamente che devono intervenire sul feto posizionato a destra (o viceversa).
Nel frattempo, all'interno della placenta, i due si sono invertiti. Questa almeno l'ipotesi, al momento, più accreditata. Le analisi fatte dopo l'aborto sono da choc: in pancia è rimasto quello malato. Con ogni probabilità, la donna ha fatto, nei giorni seguenti, un'ulteriore interruzione di gravidanza. Questa volta sul feto con malformazioni. Sulla vicenda è stata, poi, sporta denuncia alle forze dell'ordine. Il medico che ha praticato l'aborto — anche lei donna — è considerata un'esperta. È una ginecologa universitaria che per anni ha lavorato con Giorgio Pardi, uno dei più noti abortisti d'Italia (scomparso a maggio). Per il San Paolo lo sbaglio è legato all'eccezionalità della situazione: un solo gemello con gravi handicap, ma con le stesse sembianze dell'altro.
L'ospedale, tra i più quotati della città, ha avviato, comunque, un'indagine interna. Ma il caso è destinato a sollevare un acceso dibattito bioetico, come già accaduto per l'aborto selettivo del Sant'Anna di Torino nell'ottobre 2000 (un feto era stato sacrificato per tentare di salvarne altri tre). La 194 del '78 prevede l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni. Dopo scatta — come sembra nel caso in questione — l'aborto terapeutico, previsto in due circostanze: a) quando la gravidanza o il parto comportano un grave pericolo per la vita della donna; b) quando sono accertate malformazioni del nascituro, che possono provocare problemi per la salute fisica o psichica della donna.
Alberto Berticelli, Simona Ravizza
26 agosto 2007

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Aborto Milano, "è eugenetica"

Attacco dall'Osservatore Romano

Non si placano le polemiche per l'aborto selettivo finito in tragedia all'ospedale San Paolo di Milano. Secondo l'Osservatore Romano questa vicenda è frutto "dell'eugenetica che impone le sue leggi". Intanto il dottor Alessandro Di Gregorio, specialista in ostetricia e ginecologia al centro Artes di Torino, afferma che "nel caso degli aborti selettivi, l'uso del colorante per marcare il feto malato è prassi".

Sulla scia di quanto accaduto a Milano torna a inasprirsi la polemicha sull'interruzione di gravidanza. "Nessun uomo ha diritto di sopprimere un'altra vita - scrive l'organo della Santa Sede - Nessuno uomo ha il diritto di sostituirsi a Dio. Per nessuna motivazione. Eppure innocenti continuano a morire. Le loro parole non dette, i loro sorrisi mai espressi, i loro sguardi mai accolti continuano a non suscitare sdegno o almeno le necessarie, profonde, serie riflessioni. E' cosi' che sono morte due bambine, a Milano. Uccise nelle conseguenze di un aborto selettivo".

"E' l'eugenetica che impone le sue leggi - continua l'Osservatore Romano - E' la cultura della perfezione che impone di escludere tutto ciò che non appare bello, splendente, positivo, accattivante. E quello che si apre è il vuoto, il deserto di una vita priva di contenuti anche se confezionata a perfezione". "I medici si sono difesi precisando che quanto accaduto e' una fatalita' impossibile da prevedere. Del resto i pericoli di un intervento di aborto selettivo per il bimbo che deve rimanere in vita sono molto alti. E i genitori, solitamente, ne sono consapevoli, adeguatamente informati dai sanitari. Eppure molte volte accettano il rischio".

Intanto il professor Alessandro Di Gregorio, specialista in ostetricia e ginecologia al centro Artes di Torino risponde polemicamente alla ginecologa Anna Maria Marconi che, parlando al Corriere della Sera, aveva detto che "per evitare in futuro episodi simili bisogna studiare un sistema per 'marchiare' il feto, per esempio con un colorante". Di Gregorio ribatte che questa è la prassi e spiega, inoltre, che nel caso della sindrome di Down sarebbe possibile "vedere la malformazione con la tecnica 'fish' e avere la risposta il giorno dopo". Non solo. Una volta segnato con il colorante il feto malato, l'aborto selettivo "poteva essere eseguito almeno nel giro di pochi giorni" e non dopo tre settimane dall'amniocentesi, chiarisce ancora lo specialista specificando però che per capire cosa è realmente successo è necessario avere a disposizione maggiori dettagli sulla vicenda.


venerdì, agosto 24, 2007

manca una enorme parte di universo

SPACE.com -- Huge Hole Found in the Universe

Siamo abituati agli ammanchi di cassa e ai falsi in bilancio. Ma questa volta il buco e' gigantesco.
Si parla di uno spazio nel cosmo di oltre un miliardo di anni luce di diametro.
Non e' un buco nero, solitamente piccolo iper-concentrato di materia.

Questo e' un vero e proprio spazio vuoto, dal quale la materia e' totalmente assente.
Qualcuno si e' fregato un pezzo di universo.
Ora gli astrofisici cercano di capire chi lo ha portato via.

La teoria del Big Bang e tutto il sapere astrofisico non sono in grado di prevedere il fenomeno.
Fonti ben informate escludono che si tratti della coppia Prodi-TPS,
nonostante le loro alchimie stellari.

Chissa se simili ammanchi di materia sono possibili anche sul nostro pianeta.
Nel dubbio, pregate fratelli "...rimetti a noi i nostri debiti..." potrebbe sparire anche Prodi.

giovedì, agosto 23, 2007

a dubai con la pensione ci tiri su 100 figli

A fare 100 figli ci va un po di pazienza e 18 mogli,
ma "lui mantiene tutti con la sua pensione da militare".

Il clan famigliare vive in 15 case e lui mantiene tutti con la sua pensione da militare.

Ma quanto cazzo guadagnano i militari degli emirati arabi?

ANSA.it - HA 78 FIGLI MA PUNTA AI 100

DUBAI - Un cittadino degli Emirati arabi uniti (Eau), padre di 78 figli, sta pianificando i suoi prossimi matrimoni per raggiungere l'obiettivo che si è prefissato: la quota di 100 figli entro il 2015. Lo riferisce oggi il giornale 'Emirates Today'. Daad Mohammed Murad Abdul Rahman, 60 anni, ha già avuto 15 mogli, ma divorziando via via per restare entro il limite di non più di quattro contemporaneamente prescritto dall'Islam. "Nel 2015 avrò 68 anni e avrò 100 figli - ha detto Abdul Rahman citato dal giornale - Poi smetterò di sposarmi. Ma mi ci vogliono almeno tre altri matrimoni per arrivare a cento". Il quotidiano pubblica in prima pagina una fotografie dell'uomo, che ha una gamba sola, circondato dai suoi figli, dei quali il più grande ha 36 anni e il più giovane ha meno di un mese. Due delle sue attuali tre mogli sono inoltre incinte. Abdul Rahman ha spiegato che il sua vasto clan famigliare vive in 15 case e che lui mantiene tutti con la sua pensione da militare e con l'aiuto del governo di Ajman, uno dei sette emirati degli Eau.

Prodi tenta il suicidio. Eutanasia al governo.

Il premier Romano Prodi
Bot tassati al 20% Mungete Compagni!

Sulla tassazione del risparmio, tornata di moda in questo scorcio finale di estate, abbiamo già scritto in più occasioni. Dobbiamo tornare a constatare che la demagogia e l’ignoranza economica di cui quotidianamente questo governo e questa maggioranza danno prova vengono sinergicamente messe al servizio di una monolitica malafede.

Oggi, che il “saldo netto da finanziare è zero”, per dirla con TPS, e che dobbiamo “solo” reperire non meno di 20 miliardi di euro di mance clientelari per l’anno fiscale 2008, anche i 2-3 miliardi stimati di gettito sulle “rendite” fanno comodo. Si sta verificando quello che tutti sospettavamo: il rallentamento congiunturale produrrà buchi di gettito fiscale che dovranno essere compensati ed essendo impossibile, in questo paese, tagliare le spese, cosa c’è di meglio di un sano aumento di imposte?

Prendete ad esempio la performance stellare di tal Donatella Mungo (cognome profetico, vista la materia), capogruppo di Rifondazione Comunista in Commissione Finanze alla Camera, che scolpisce:

“Non siamo più negli anni ‘80, un aumento dell’aliquota fiscale sulle rendite non colpirà piccoli risparmiatori e pensionati perché i dati dimostrano che sempre più imprese e investitori stranieri inseriscono Bot e Cct nei loro portafogli, visto che il nostro livello di tassazione è il più basso d’Europa”.

La compagna Mungo dimentica che gli investitori non residenti sono assoggettati, in base a trattati internazionali e monitoraggio fiscale, a tassazione in base alla legislazione fiscale del proprio paese, attraverso il meccanismo del credito d’imposta, e quindi dipingere l’Italia come un paradiso fiscale di non residenti è pura psichedelia comunista. Ma non finisce qui. Aggiunge la compagna Mungo:

“Oltretutto questa operazione favorirebbe la possibilità di dirottare i piccoli risparmi, per la quasi totalità vincolati ai depositi bancari tassati al 27 per cento, verso i Bot che verrebbero tassati, nel caso, solo del 20 per cento”.

La compagna Mungo è mai entrata in una banca? Sa a quanto ammonta la remunerazione media di un conto corrente ordinario? Glielo diciamo noi: è prossima a zero, perché il conto corrente è semplicemente uno strumento di gestione di incassi e pagamenti, e le banche dirottano i clienti, piccoli o grandi che siano, sul risparmio gestito. A quanto ammonta un taglio di 7 punti percentuali sulla tassazione di un reddito da interessi pari a zero?

Il Messaggero articolo

Capezzone: un'aggressione alle famiglie. «Contro l'assurda ipotesi di aumento della tassazione su Bot e rendite finanziarie sono pronto a qualunque forma di opposizione, in Parlamento e nel Paese, incluse le forme più gravi - dice il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Daniele Capezzone - Se questo progetto si concretizzasse ci troveremmo dinanzi ad una ingiustificabile aggressione contro le famiglie e i piccoli risparmiatori: una dissennata jihad fiscale, che comporterebbe il suicidio politico di governo e maggioranza».

Lo sconcerto dell'Udeur: evitiamo di farci male da soli. «La tassazione delle rendite non è argomento da discutere sui giornali poco dopo Ferragosto, ma deve essere affrontato seriamente all'interno dell'Unione. Ne vanno soppesati attentamente tutti i vantaggi e soprattutto gli svantaggi - dicono i due vicesegretari dei Popolari Udeur, Antonio Satta e Marco Di Stefano - Siamo sorpresi che di questi temi si parli con dichiarazioni ai giornali, senza averne prima discusso all'interno della coalizione. Non è un modo ortodosso di procedere. La revisione delle tassazione su qualsiasi tipo di rendita finanziaria, se non opportunamente valutata, rischia di avere pesanti contraccolpi su ampie fasce di popolazione, soprattutto in un momento di crisi del risparmio gestito. E' inevitabile, quindi, che l'opposizione ne approfitti per farne oggetto di polemica. Evitiamo di farci male da soli».

Esasperano la rivolta fiscale: «Se la risposta che viene da Prodi alle nostre richieste di abbassare le tasse - dice il parlamentare leghista ed ex ministro del Welfare Roberto Maroni - è l'esatto contrario, e cioè aumentare le imposte sulle rendite, su bot e Cct, mi pare non si sia capito nulla».

Una protesta per la liberta': «Prodi presenta il conto agli italiani con l'aumento delle tasse sul risparmio. E' una scelta inaccettabile che giustifica ogni forma di protesta - sostiene il deputato di An, Maurizio Gasparri - Con il governo delle sinistre la pressione fiscale ha raggiunto il top. La protesta degli imprenditori, delle famiglie, di tutti i cittadini è una scelta di libertà».

Sprechi e vendetta sociale ci portano al baratro:«La questione fiscale si manifesta ora come il vero e solo macigno che rischia di far deragliare il governo. Gli spazi di manovra di Prodi sono all'osso - dichiara Osvaldo Napoli, deputato di Forza Italia - La sinistra radicale è all'attacco, anche se "spara", con Ferrero, che considera ingiusto tassare i lavoratori al 30% e i Bot al 12,5% senza essersi mai chiesto quanti lavoratori sono titolari di Bot e, dunque, con la prossima finanziaria doppiamente tassati, sul lavoro e sul risparmio. Non Bossi, dunque, ma la realtà oggettiva dice che un governo animato da insani propositi di vendetta sociale sta portando l'Italia sull'orlo del baratro».

Governo schizofrenico e incapace:«E' curioso che mentre il governo dice di voler abbassare la tasse si annuncia che ci sarà un aumento dell'aliquota sulle rendite finanziarie - sostiene il repubblicano Giorgio La Malfa - Se c'è qualcosa di dannoso è parlare di strumenti finanziari e tassazione senza avere le idee chiare, si fa solo un danno al mercato. Prima si deve decidere e poi se ne parla. Il sottosegretario ha sbagliato».

lunedì, agosto 20, 2007

sempre separazione senza pensare come evitarla.

Il Messaggero articolo

Sono stufa. Ma di che stiamo parlando? Qui grandi Parlamentari, personaggi televisivi, psicologi, psichiatri o semplici persone si ritrovano a parlare delle situazioni delle famiglie con genitori separati o a decidere della vita di quei poveri bambini che si ritrovano vittime di un qualcosa che non hanno scelto loro.

Un po' di tempo fa mi è capitato di sentire alla tv, in un talk show varie persone (tutte ovviamente famose) chiedersi se è giusto dare la stessa potenza giuridica del padre naturale al compagno della mamma separata. Io penso che ci siano casi e casi. Se il tuo padre naturale ti ha cresciuto allora no, non la stessa; ma se tuo padre non c'è mai stato, se sei stato cresciuto dall'altro, allora sì. Ma come al solito hanno deciso di fare una regola unica, creando così molte ingiustizie.

Mi fa stare male pensare che nessuno si interessa dei bambini. Quelle povere creature si sono ritrovate in una situazione mostruosa, in un incubo, senza aver chiesto niente a nessuno, senza avere colpa. Non hanno chiesto loro un certo tipo di vita. Ma a quanto pare i bambini riescono a sopravvivere molto meglio anche nelle situazioni più assurde. I veri bambini sono i grandi, che trovano la forza nei loro figli.. forza che loro fanno finta di avere, perché si sentono grandi e hanno capito la debolezza dei propri genitori.

Essere forti. Essere forti, sì, ma fino a che punto? Fino a quando? Chi parla di queste cose sembra non aver la minima idea di ciò che si passa quando tuo padre va via di casa e tu da un giorno all'altro non abiti più con lui. Poi ci fai l'abitudine, non ci pensi più, riempi la tua vita di altro. Alla fine non te ne fregherà più nulla e, su questo punto di vista, diventerai apatico. Che tristezza. Allora per non togliere la presenza di nessuno dei due genitori i giudici decidono di assegnare i figli un po' a uno e un po' all'altra.

A cena tre volte a settimana con il papà, però torni a dormire a casa della mamma; una domenica sì e una no si dorme a casa del papà; però consolati, almeno lo puoi chiamare quando vuoi e puoi vederlo anche gli altri giorni! Sei una bambina fortunata! Che ti manca? Così i figli saranno costretti a fare i pacchi postali, magari sognando una vita diversa, mentre cambiano canale alla tv che passa la pubblicità della Mulino Bianco, in cui tutti si amano e mangiano insieme.

Perché i ragazzi non credono più nel matrimonio? I grandi non riescono proprio a concepire la risposta. Non ci pensano che per colpa di un matrimonio che qualcuno non ha avuto voglia di salvare (o almeno di provare a farlo) la vita dei loro figli è cambiata. Non avere una figura maschile in casa non è normale... ma forse la normalità è cambiata. Vorrei urlare al mondo quanta ingiustizia c'è... quanto nessuno sembra capire la sofferenza che si prova per queste cose... si stanno concentrando tutti sul dopo separazione senza pensare a qualcosa per evitarla. E l'assenza viene colmata con dei regali. Che schifo! Non ho parole... e c'è ancora chi giudica la gente per le apparenze, senza pensare a quello che c'è dietro... mi fa schifo questo mondo di ipocriti!

lettera firmata

(1 agosto 2007)

domenica, agosto 19, 2007

imposte non pagate dai Monopoli di Stato. 98 MILIARDI.

Blog di Beppe Grillo

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Due giornalisti del Secolo XIX di Genova, Menduni e Sansa, denunciano da tempo le imposte non pagate dai Monopoli di Stato. Tenetevi forte, sono 98 MILIARDI DI EURO.

Dove sono finiti questi soldi? Ai partiti, alle Mafie, a privati cittadini? Tangentopoli in confronto sembra una barzelletta e Valentino Rossi un bambino che ha rubato le caramelle.

Visco se ci sei batti un colpo, dato che le federazioni dei Ds sono proprietarie di sale Bingo. Fini e Alemanno, così impegnati sui costi della politica, chiedete informazioni ai vostri consiglieri delle società concessionarie delle slot machine.

Di seguito la lettera di Menduni e Sansa al signor Tino, direttore dei Monopoli di Stato.

Gentile dottor Giorgio Tino,
ci piacerebbe porgerle queste domande a voce, ma parlarLe sembra essere impossibile. Da mesi La cerchiamo inutilmente, cominciamo quasi a dubitare che Lei esista davvero. E dire che Lei avrebbe interesse a rispondere (oltre che il dovere).

Secondo il rapporto di una commissione di inchiesta parlamentare e secondo gli uomini della Guardia di Finanza infatti, tra imposte non pagate e multe non riscosse le società concessionarie delle slot machine devono allo Stato 98 miliardi di euro. Sarebbe una delle più grandi evasioni della storia d’Italia.

Secondo la commissione e gli investigatori, questo tesoro sarebbe stato regalato alle società che gestiscono il gioco d’azzardo legalizzato. Di più: nei consigli di amministrazione di alcune di queste società siedono uomini appartenenti a famiglie legate alla Mafia. Insomma, lo Stato italiano invece di combattere Cosa Nostra le avrebbe regalato decine di miliardi di euro.

Con quel denaro si potrebbero costruire metropolitane in tutte le principali città d’Italia. Si potrebbero comprare 1.000 Canadair per spegnere gli incendi. Potremmo ammodernare cinquecento ospedali oppure organizzare quattro olimpiadi. Si potrebbero realizzare impianti fotovoltaici capaci di fornire energia elettrica a milioni di persone oppure si potrebbe costruire la migliore rete di ferroviaria del mondo.

Da mesi noi abbiamo riportato sul nostro giornale, Il Secolo XIX, i risultati dell’indagine. Decine di pagine di cronaca che non sono mai state smentite. Secondo la commissione d’inchiesta, i Monopoli di Stato hanno gravi responsabilità nella vicenda. Non solo: la Corte dei Conti ha chiesto alle società concessionarie di pagare decine di miliardi di euro per il risarcimento del danno ingiusto patito dallo Stato. E nei Suoi confronti, signor Tino, i magistrati hanno aperto un procedimento per chiedere il pagamento di 1,2 miliardi di euro di danni.

Ma Lei che cosa fa? Tace e rimane al suo posto, come tutti i responsabili dei Monopoli, dalla dottoressa Barbarito alla dottoressa Alemanno (sorella dell’ex ministro di Alleanza Nazionale).
E, cosa ancora più incredibile, tace il vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco (che da mesi ha ricevuto il rapporto della commissione di inchiesta), da cui Lei dipende.

Può spiegarci per filo e per segno che fine hanno fatto quei 98 miliardi di euro che secondo la Finanza sono stati sottratti alle casse dello Stato?

Finora Lei non ci ha mai voluto rispondere. Forse conta sul sostegno del mondo politico. Del resto la Sua poltrona è una delle più ambite d’Italia. Pochi lo sanno, ma i Monopoli gestiscono il commercio del tabacco e del gioco d’azzardo legalizzato. Insomma, un tesoro, su cui i partiti si sono lanciati da anni: An ha suoi rappresentanti proprio nei consigli di amministrazione delle società concessionarie delle slot machine, mentre le federazioni dei Ds sono proprietarie di molte sale Bingo.

Così Lei può permettersi di tacere. Ma chissà che cosa farebbe se a ripeterLe queste domande fossero decine di migliaia di visitatori di questo blog (l’indirizzo dell’ufficio stampa è: ufficiostampa@aams.it)?” Marco Menduni e Ferruccio Sansa

Lettera completa

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vincere il male con il bene

RaiNews24 - Il Papa: chi segue Gesu' incontra incomprensioni e persecuzioni


"Quanti intendono seguire Gesù e impegnarsi senza compromessi per la verità devono sapere che incontreranno opposizioni e diventeranno, loro malgrado, segno di divisione tra le persone, addirittura all'interno delle loro stesse famiglie". Lo ha affermato Benedetto XVI prima della recita dell'Angelus nel cortile interno del palazzo apostolico di Castel Gandolfo.

Il Papa ha commentato l'odierno passo evangelico in cui Gesù dice ai discepoli di non essere venuto "a portare la pace sulla terra", bensì "la divisione". "Chiunque conosca minimamente il Vangelo di Cristo - ha sottolineato Benedetto XVI -, sa che è messaggio di pace per eccellenza; Gesù, come scrive San Paolo - ha aggiunto -, 'è la nostra pace', morto e risorto per abbattere il muro dell'inimicizia e inaugurare il regno di Dio che è amore, gioia e pace".

Tuttavia l'espressione riportata dal Vangelo "significa che la pace che Egli è venuto a portare non è sinonimo di semplice assenza di conflitti. Al contrario - ha spiegato papa Ratzinger -, la pace di Gesù è frutto di una costante lotta contro il male". E "lo scontro che Gesù è deciso a sostenere non è contro uomini o poteri umani, ma contro il nemico di Dio e dell'uomo, Satana".

Per questo, secondo Benedetto XVI, "chi vuole resistere a questo nemico rimanendo fedele a Dio e al bene deve necessariamente affrontare incomprensioni e qualche volta vere e proprie persecuzioni".

I cristiani, ha osservato il Papa, "diventano 'strumenti della sua pace', secondo la celebre espressione di sa Francesco d'Assisi", ma "non di una pace inconsistente e apparente", bensì "reale, perseguita con coraggio e tenacia nel quotidiano impegno di vincere il male con il bene e pagando di persona il prezzo che questo comporta".

Papa Ratzinger 'benedice' da Castel Gandolfo il Meeting per l'amicizia tra i popoli che si è aperto questa mattina a Rimini con la messa presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone. "Nel rivolgere agli organizzatori un cordiale saluto - sottolinea Benedetto XVI al termine della recita dell'Angelus dal Palazzo apostolico della residenza estiva - assicuro la mia preghiera affinché, attraverso le molteplici iniziative in programma, il Meeting sia per molti occasione proficua di riflessione e di confronto, per realizzare la più profonda vocazione dell'uomo: essere cercatore della verità e perciò cercatore di Dio". L'Angelus del Papa, ascoltato in diretta dalla platea di Rimini è stato accolto con un lungo e caloroso applauso rivolto al Pontefice dai giovani del Meeting.

SCIOPERO FISCALE: DA BERTONE UNA BENEDIZIONE

AGI News on

(AGI) - Roma, 19 ago. - "Le dichiarazioni odierne del cardinal Bertone rappresentano il miglior viatico per la rivolta fiscale che intendiamo mettere in atto". Cosi' Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord. "Da una parte - prosegue Calderoli - infatti il Cardinale sostiene che e' un dovere pagare le tasse, e noi intendiamo pagarle, cosi' come abbiamo sempre fatto, cosa che tra l'altro non accade in tutto il Paese. Ma dall'altra il Cardinale aggiunge che e' un dovere pagare le tasse quando dettate da leggi giuste e a questo noi aggiungiamo che, dopo l'iniquita' della Finanziaria dell'anno scorso, che ha drammaticamente aumentato le tasse e messo in ginocchio il Paese, una legge pertanto ingiusta, ci attende una Finanziaria con nuovi tributi e contributi dai 22 ai 30 miliardi di euro".
"E a questo punto, vista la recidiva dell'iniquita' - spiega il leader della Lega Nord -, e' necessario spegnere il motore, togliendo il carburante, ad un auto impazzita guidata da ubriachi. E la nostra rivolta fiscale togliera' appunto la benzina a questa macchina degli sprechi e l'alcool agli autisti". "Direi che a questo punto - conclude Calderoli - le parole del Cardinale rappresentano per me una benedizione alla nostra rivolta e una volta che i denari saranno nelle casse delle Regioni al posto che di quelle dello Stato forse si riucira' a realizzare quella solidarieta' e quella finalita' di aiutare i piu' poveri e i piu' deboli, che auspica il Cardinal Bertone, non con le parole ma con i fatti".

giovedì, agosto 16, 2007

Il materialismo non è invincibile

Il mondo visto da Roma

Omelia nella Solennità dell'Assunzione della Vergine Maria


CASTEL GANDOLFO, giovedì, 16 agosto 2007 (ZENIT.org).- Il “dragone” del materialismo che sembra imporsi nella società attuale non è invincibile, poiché Dio e il suo amore sono più forti, ha assicurato Benedetto XVI il 15 agosto, nella Solennità dell'Assunzione della Vergine Maria.

Durante l'omelia per la celebrazione eucaristica, il Pontefice ha commentato le parole dell'Apocalisse di San giovanni Evangelista, che parlano di un “dragone rosso fortissimo”, “manifestazione impressionante ed inquietante del potere senza grazia, senza amore, dell’egoismo assoluto, del terrore, della violenza”.

Di fronte ai fedeli riunitisi per l'occasione nella Parrocchia “San Tommaso da Villanova” a Castel Gandolfo, la località dove si trova a trascorrere il resto dell'estate, il Papa ha ricordato che i primi cristiani erano portati a vedere in questi passi dell'Apocalisse il “potere degli imperatori romani anticristiani, da Nerone fino a Domiziano”.

“Questo potere appariva illimitato; il potere militare, politico, propagandistico dell’impero romano era tale che davanti ad esso la fede, la Chiesa appariva come una donna inerme, senza possibilità di sopravvivere, tanto meno di vincere”, ha aggiunto.

“E tuttavia, sappiamo che alla fine ha vinto la donna inerme, ha vinto non l’egoismo, non l’odio; ha vinto l’amore di Dio e l’impero romano si è aperto alla fede cristiana”, ha poi constatato.

Tuttavia, ha spiegato il Vescovo di Roma, “le parole della Sacra Scrittura trascendono sempre il momento storico”.

“Questo dragone indica non soltanto il potere anticristiano dei persecutori della Chiesa di quel tempo, ma le dittature materialistiche anticristiane di tutti i periodi”, ha continuato menzionando in particolare “la dittatura del nazismo e la dittatura di Stalin”.

“Avevano tutto il potere, penetravano ogni angolo, l’ultimo angolo. Appariva impossibile che, a lunga scadenza, la fede potesse sopravvivere davanti a questo dragone così forte, che voleva divorare il Dio fattosi bambino e la donna, la Chiesa. Ma in realtà, anche in questo caso alla fine, l’amore fu più forte dell’odio”, ha ricordato.

“Anche oggi esiste il dragone in modi nuovi, diversi – ha assicurato –. Esiste nella forma delle ideologie materialiste che ci dicono: è assurdo pensare a Dio; è assurdo osservare i comandamenti di Dio; è cosa di un tempo passato”.

Secondo queste ideologie “vale soltanto vivere la vita per sé. Prendere in questo breve momento della vita tutto quanto ci è possibile prendere. Vale solo il consumo, l’egoismo, il divertimento”.

“E di nuovo, sembra assurdo, impossibile opporsi a questa mentalità dominante, con tutta la sua forza mediatica, propagandistica. Sembra impossibile oggi ancora pensare a un Dio che ha creato l’uomo e che si è fatto bambino e che sarebbe il vero dominatore del mondo”, ha confessato.

“Anche adesso questo dragone appare invincibile, ma anche adesso resta vero che Dio è più forte del dragone, che l’amore vince e non l’egoismo”.

"Vediamo certamente che anche oggi il dragone vuol divorare il Dio fattosi bambino. Non temete per questo Dio apparentemente debole. La lotta è già cosa superata. Anche oggi questo Dio debole è forte: è la vera forza”, ha concluso infine.